Indipendenza sportiva
carta geografica del Regno di Napoli I Napolitani hanno la necessità di competere alla pari con il resto del mondo in qualsiasi settore, sport compreso. Non essere costretti a competere unicamente contro i disonesti cisalpini sia nelle attività economiche e sociali che nello sport.

Propongo la creazione di federazioni sportive in ogni disciplina, completamente autonome dall’Italia, per Napolitania, Sicilia e Sardegna. Il resto della repubblica italiana (Emilia Romagna, Friuli, Liguria, Lombardia, Marche, Piemonte, Toscana, Trentino Alto Adige, Umbria, Valle d’Aosta, Veneto, province di Roma e Viterbo, territori della province di Frosinone, Latina e Rieti che facevano parte dello stato pontificio) continuerebbe ed essere rappresentata dalle attuali federazioni sportive.

Allo scopo di rendere chiara la proposta prenderò ad esempio il calcio. Con questa proposta avremmo 4 federazioni calcistiche con i rispettivi campionati, dalla serie A fino alle categorie dilettantistiche. Nel Regno Unito ci sono 4 federazioni da quasi 150 anni nonostante sia un solo stato sovrano. La repubblica italiana avrebbe così le federazioni calcistiche di Italia, Napolitania, Sicilia e Sardegna anche con le rispettive nazionali che parteciperebbero alle competizioni internazionali.

La Napolitania potrebbe avere una “serie A” di calcio composta da 16 squadre, la Sicilia e la Sardegna ne avrebbero 10. L’importante è che i campionati siano a girone unico e con gare d’andata e di ritorno; caratteristica indispensabile affinché i regolamenti U.E.F.A. e F.I.F.A. consentano alle squadre di club e le nazionali di partecipare a competizioni internazionali.

Il centro-nord della repubblica italiana si tenesse le sue nazionali azzurre ed anche i titoli gia vinti… non sempre onestamente. Noi indipendentisti Napolitani non vogliamo essere rappresentati da squadre e da atleti che indossano l’azzurro dei Savoia che sono tra i responsabili dell’invasione della patria Napolitana e della Sicilia, del genocidio di quasi un milione di Napolitani, del saccheggio delle nostre ricchezze, dell’impoverimento della Napolitania, dell’esodo di decine di milioni di Napolitani e Siciliani.

Finalmente le squadre e gli atleti Napolitani laddove vincessero il massimo torneo nazionale si fregerebbero di un titolo veramente nazionale. Inteso come titolo per la propria nazione, del migliore in quella disciplina, per di più di una vera originaria nazione, non fasulla ed artificiale come l’Italia.

Le nostre squadre, i nostri atleti non dovrebbero lottare per ottenere solo le briciole per partecipare alle competizioni internazionali, sia nei club che con la nazionale degli invasori. Infatti la loro presenza nelle squadre nazionali italiane è nettamente minoritaria ed inferiore al 25% che è la proporzione tra il territorio della Napolitania e quello di tutta la repubblica italiana.

A dimostrazione di quanto su detto delle partecipazioni di squadre napolitane di calcio alle competizioni europee; tra il 1956 ed il 1999 si sono svolte 44 edizioni di coppa dei Campioni, 39 di Coppa delle Coppe e 13 di Coppa delle Fiere, tra il 1955 ed il 1971, 28 di Coppa U.E.F.A. dal 1971-72, per un totale di 124 tornei. L’unica squadra Napolitana ad ottenere l’accesso a queste competizioni è stato il Napoli con 2 partecipazioni alla Coppa dei Campioni, 2 alla Coppa delle Coppe, 4 alla Coppa delle Fiere e 12 alla Coppa U.E.F.A. per un totale di 20 presenze. Dalla stagione 1999-2000 ci sono state 12 edizioni di Champions League e 12 di Coppa U.E.F.A. o Europa League. In questo periodo ci sono state 2 partecipazioni del Napoli in Coppa U.E.F.A. e l’anno prossimo gli Azzurri parteciperanno alla Champions League. Considerando anche i tornei del 2011-12, i tornei europei disputati o da disputare sono in totale 26. Insomma in 57 anni la Napolitania ha avuto solo la squadra della sua capitale e metropoli con 23 presenze nelle competizioni europee. Qualora nello stesso periodo avesse avuto la sua federazione calcistica anche se questa fosse stata tra le più scarse nella classifica europea avrebbe avuto diritto tra il 1956 e il 1999 ad una rappresentante nelle tre coppe; e dal 2000 al 2012 una per ogni torneo, in totale le partecipazioni sarebbero state 150 e non le misere 23 del Napoli. Lo stesso Napoli probabilmente avrebbe partecipato 57 volte a tornei europei. Si sarebbero aperte le porte dell’Europa calcistica anche per Bari, Lecce, Foggia, Salernitana, Avellino, Reggina, Catanzaro e Pescara. Se poi consideriamo che le nostre squadre sono sempre state nettamente migliori di quelle non solo dei piccoli stati ma di almeno la metà degli stati europei la nostra classifica sarebbe stata tale da avere tra le 2 e le 3 squadre in coppa U.E.F.A. fino al 1999 e 2 o 3 tra accesso diretto e preliminari sia in Champions League che in Europa League, allora anche squadre provinciali potevano partecipare a competizioni europee come per esempio: Cavese, Nocerina, Sorrento, Campobasso, Barletta, Cosenza e Potenza.

Questo solo esempio del calcio spiega perché è necessaria l’indipendenza sportiva delle squadre della Napolitania e anche per la Sicilia e la Sardegna. Con gli sportivi cisalpini ci scontreremmo eventualmente solo in competizioni internazionali organizzate da enti sopranazionali e superpartes, non da federazioni controllate da vertici cisalpini che spesso screditano il regolare svolgimento dei tornei. Non avremmo a che fare con i tifosi cisalpini spesso razzisti contro gli atleti e i loro sostenitori Napolitani e Siciliani, evitando periodici scandali di partite illecitamente condizionate dove i protagonisti sono nella quasi totalità squadre del nord.

Inoltre sarebbe una gioia immensa vedere alla cerimonia d’apertura delle olimpiadi sfilare gli atleti Napolitani con dietro la loro bandiera.

Joseph Epomeo
24 giugno 2011