Un significato per Due Sicilie
carta geografica del Regno di Napoli A volte usando il toponimo Due Sicilie sono stato frainteso, per evitare che in futuro questo si ripeta, ho deciso di esporre cosa intendo per Due Sicilie.

Quando si parla di Due Sicilie s’intende un’area geografica che comprende un territorio di poco più di centomila chilometri quadrati costituito per un quarto dalla Sicilia e per la restante parte dalla porzione più meridionale ed orientale della penisola Italiana. Lo stesso territorio che tra il 1816 ed il 1861 era uno stato indipendente: il Regno delle Due Sicilie, che tra il 1302 e il 1816 era costituito da due stati sovrani, il Regno di Napoli e il Regno di Sicilia, tra il 1150 e il 1302 dallo stato indipendente, che comprendendo oltre la Sicilia anche provincia di Napoli, Abruzzo, Basilicata, Calabria, Molise, Principati Citeriore ed Ulteriore, Puglia e Terra di Lavoro, era chiamato Regno di Sicilia. Quello stesso stato però che tra il 1139 e il 1150 non aveva tra i suoi territori l’Abruzzo.

Alcune persone intendono le Due Sicilie come territorio oggetto del loro desiderio al fine di restaurare il Regno delle Due Sicilie con la monarchia borbonica. Tutto ciò senza tenere minimamente conto delle identità nazionali Napolitana e Siciliana. Altre persone, la cui conoscenza storica si limita alle stupidaggini dei sussidiari scolastici, credono anch’essi che si parli di restaurazione borbonica.

Personalmente intendo le Due Sicilie come un’area geografica o una macroregione, e il suo significato è solo puramente geografico.

Uso il toponimo Due Sicilie per non usare il termine Sud che è un termine coloniale nato per umiliare la nostra storia e la nostra identità. Sud significa essere sud di qualcuno o di qualcosa, è un termine che sta ad indicare che siamo posseduti da qualche altro territorio. A tale scopo potrei anche usare il termine Magna Grecia. Questo toponimo anche se si riferisce ad un periodo storico universalmente accettato come glorioso, escluderebbe alcuni territori che invece sono compresi con il termine Due Sicilie, ovvero il Molise, l’Abruzzo e Terra di Lavoro.

Lontano da me ogni pretesa nell’uso del termine Due Sicilie di voler mortificare l’identità Siciliana e l’aspirazione di questa terra ed essere autonoma ed indipendente dalla Repubblica Italiana. Nello stesso tempo non intendo nemmeno mortificare l’identità del mio popolo, la nazione Napolitana e l’aspirazione della mia terra, ex Regno di Napoli o Napolitania ad essere autonoma ed indipendente dalla Repubblica Italiana.

Credo che bisognerebbe andare verso questa impostazione quando si parla di Due Sicilie, altrimenti continueremo ad incorrere nell’errore di sembrare dei nostalgici monarchici che aspirano alla restaurazione borbonica.

Un altro errore potrebbe esserci se non si opterà per l’impostazione che ho da tempo adottato, ovvero creare divisione tra i Napolitani ed i Siciliani. Questi due popoli invece hanno una naturale tendenza ad una cooperazione fraterna nel rispetto delle singole identità ed esigenze territoriali.

Un futuro stato delle Due Sicilie deve avere ben poco in comune con l’antico Regno delle Due Sicilie. Dovrà essere uno stato federale costituito da due entità, Napolitania e Sicilia, che di fatto per costituzione dello stato e per i singoli statuti saranno due stati sovrani. Resterebbero allo stato centrale delle Due Sicilie solo la rappresentanza estera, la moneta, da difesa comune e il governo delle questioni ambientali che toccano entrambi i territori ed i mari che li bagnano.

Questa è la mia idea sul termine Due Sicilie. Lungi da me imporla ad altri, ma auspicarne la sua adozione credo che sia legittimo, comunque potrei anche sbagliarmi. Sarei lieto di conoscere il pensiero di altri lettori quando usano il toponimo Due Sicilie per aprire un confronto su questo tema.

Joseph Epomeo
2 aprile 2009