Vocabolario patriottico
carta geografica del Regno di Napoli Le idee si formano dal confronto e dall’uso dei vocaboli. Ecco perché negli ultimi decenni si coniano sempre più espressioni e neologismi atte ad ingannare la gente. Un esempio lampante si chiama: termovalorizzatore, un comunissimo inceneritore, che al fine di impedire all’uomo comune di rendersi conto del pericolo che corre, è stato chiamato così. Per questi motivi è importante combattere la terminologia della propaganda risorgimentale italiana.

Quando uso il termine Due Sicilie lo faccio come sinonimo della parola Sud, includendo i territori dell’ ex Regno di Napoli, di quello di Sicilia e del Regno delle Due Sicilie, esistito tra il 1815 e il 1860.

Due Sicilie è un indicazione geografica scelta per scrollarsi di dosso la terminologia di tipo coloniale che ci hanno affibbiato mortificando le nostre identità. Questa regione è poi divisa in Napolitania, la parte continentale corrispondente all’ex Regno di Napoli, e Sicilia.

Quando si parla di Due Sicilie lo si fa sempre riferito a problemi, aspirazioni e caratteristiche comuni sia per la Napolitania (ex Regno di Napoli) che per la Sicilia. E’ chiaro che se si parla di problemi, aspirazioni e caratteristiche specifiche di una sola delle due regioni storiche delle Due Sicilie si userà il termine di quella regione.

Il termine duosiciliano è un neologismo che storicamente non esisteva all’epoca dell’indipendenza ma la sua invenzione e il relativo uso è utile ed in alcuni casi, necessario. Tale necessità nasce per evitare il termine meridionale, che è di matrice coloniale, ogni volta che si parla dei Napolitani o dei Siciliani, dei loro problemi, aspirazioni e caratteristiche comuni.

E importante anche il modo di definire i simboli nazionali. La bandiera bianca con lo scudo di tutte le dinastie ed i regni collegati al Regno di Napoli e poi delle Due Sicilie non dovrà essere più chiamata bandiera borbonica ma Bandiera Nazionale o Bandiera Napolitana o Duosiciliana.

Lo stesso vale per l’Inno di Paisiello che non dovrà più essere chiamato inno borbonico ma Inno Nazionale e per chi dovesse fraintendere o non vuole capire bene: “Inno Duosiciliano”.

Le storiche armate di terra e di mare all’epoca dell’indipendenza non dovranno più essere definite borboniche ma Napoletane o Napolitane.

La lista delle definizioni include anche altri casi ma è inutile dilungarsi perché chi ha studiato la storia vera ha afferrato appieno l’importanza dell’uso di questa terminologia sia per motivi di antipropaganda risorgimentale che per motivi di difesa della nostra identità.

In un solo caso si dovrà usare la terminologia dei colonizzatori, quando si parla dei guerriglieri che hanno combattuto contro l’illegale occupazione da parte dello stato “italiano” verso il territorio duosiciliano; il termine per loro rimane: briganti. Sappiamo che non erano banditi, oggi usare quel termine ha una serie di motivazioni politiche molto complesse. Chi si sente moralmente erede dei briganti si autodefinisce così; mentre qualche hanno fa era una provocazione, oggi significa rivendicare una continuità politica per coloro che sin dal 1861 erano decisamente contrari a questo assetto dell’Italia.

Joseph Epomeo
29 febbraio 2008