Il confronto
carta geografica del Regno di Napoli Hitler e Vittorio Emanuele II, due capi di stato. Hitler e la sua Germania nazista hanno perso la guerra e perciò sono stati condannati dalla storia che, purtroppo non è scritta mai in modo scientifico ma è quasi sempre propaganda dei vincitori. Vittorio Emanuele e il Regno d’Italia hanno vinto, e per questo il giudizio della storia è stato differente.

Il re savoiardo senza alcuna dichiarazione di guerra invase lo stato Pontificio per aprirsi un varco e invadere nella stessa maniera criminale anche il Regno delle Due Sicilie. Hitler invase Belgio e Olanda, due stati che si erano dichiarati neutrali, alfine di aggirare lo sbarramento dei francesi lungo il confine tedesco. Il dittatore tedesco invase anche altri paesi senza dichiarare guerra.

Il parallelismo non finisce qui. Sotto Hitler furono creati e funzionarono come industrie della morte i campi di sterminio per gli ebrei e tutte le minoranza etniche, religiose e politiche. Sotto Vittorio Emanuele II furono creati campi di concentramento per i militari Napolitani che erano rimasti fedeli al giuramento verso il loro legittimo sovrano.

I corpi degli ebrei uccisi venivano bruciati nei forni crematori. Quelli dei Napolitani erano disciolti nella calce viva. In entrambi i casi i morti non avevano una sepoltura con i sacramenti religiosi.

Hitler fece uccidere, nell’Europa che era sotto il dominio tedesco 6 milioni di ebrei dei cinquanta viventi. Vittorio Emanuele II su poco più di nove milioni di persone, uccise in dodici anni 685.000 persone di cui solo 266.370 erano guerriglieri. Il resto era formato da popolazione inerme: donne vecchi e bambini. Nello stesso periodo furono incarcerate mezzo milione di persone e distrutti 54 paesi.

Facendo le proporzioni tra l’olocausto degli ebrei e il genocidio dei Napolitani, troverete che proporzionalmente le due pulizie etniche si equivalgono.

Se fossi vissuto negli anni della seconda guerra mondiale, sapendo che gli ebrei erano catturati per essere sterminati, mi sarei adoperato per nasconderne o metterne in salvo quanti più possibile a rischio della mia stessa vita. Questo perché come cristiano, sarebbe stata l’unica cosa giusta da fare. Vorrei mettere in chiaro che ritengo tutti i genocidi condannabili allo stesso modo; non esiste un genocidio di serie A e uno di serie B, e non sono i numeri che fanno la gravità del genocidio. Anche una sola persona uccisa per la sua appartenenza etnica è un crimine verso l’umanità. Non intesa come popolazione dell’intero pianeta Terra, ma in quanto reato contro l’essenza di Essere uomo.

Hitler aveva le S.S. per sterminare gli ebrei e le minoranze, Vittorio Emanuele II si serviva dei bersaglieri. Entrambi i corpi erano milizie scelte per uccidere donne, vecchi e bambini.

Un ultimo parallelismo: i simboli. I savoiardi avevano una croce rossa in campo bianco. Anche la svastica era una croce rossa in campo bianco.

Se Hitler avesse vinto, sarebbe passato alla storia come un grande statista tedesco e un grande uomo, e la Germania nazista come uno stato progressista, e nel parlamento tedesco ci sarebbe una lapide a ricordare Adolf Hitler. I nazisti avendo perso sono di conseguenza, criminali di guerra e infami.

Vittorio Emanuele II e i suoi sottoposti pur avendo commesso crimini della stessa gravità, e lo stato guidato da questo re, anche se si è trasformato in repubblica, esiste ancora ed egli è chiamato: il re galantuomo, quando invece dovrebbe essere chiamato il re macellaio. Questo criminale di guerra, viene ricordato con una lapide a Montecitorio, con le solite frasi di circostanza.

La storia è una scienza che spesso non è narrata da veri storici ma da scrittori stipendiati che la trasformano in uno strumento di propaganda per chi detiene il potere. Nel nostro caso, lo stato italiano… nato dai crimini contro le popolazioni delle Due Sicilie.

Joseph Epomeo
27 novembre 2007